Ti sei mai chiesto/a quante abitudini hai? Non provare a contarle…la risposta è “tantissime!”, e questo vale non soltanto per te ma per qualsiasi persona. Le abitudini di per se non sono ne’ buone ne’ cattive, ma possono diventare utili o dannose. Pensa al momento nel quale ti metti al volante della tua auto. Magari stai pensando ai fatti tuoi…e come per magia dopo qualche minuto ti ritrovi a destinazione, senza praticamente esseretene accorto/a. Come è possibile? Perchè sei “abituato/a” a guidare e hai inserito una specie di “pilota automatico” che ti ha fatto risparmiare un sacco di energie. Pensa se ogni volta che sali in macchina fossi costretto/a a riflettere e ragionare su ogni singola operazione di guida! Ecco, questo è l’esempio di un’abitudine buona, che ci semplifica la vita. Anche lavarsi i denti automaticamente dopo ogni pasto è una buona abitudine.
Ora pensa però a quante abitudini hai che non sono proprio così buone…magari proprio nel campo alimentare e pensa da quanto vanno avanti, quanto tempo hanno avuto per sedimentare e diventare per così dire “croniche“.
Come fare allora per eliminare una cattiva abitudine e sostituirla con una buona? Il primo passo è innanzitutto quello di riconoscerla. Prenderne coscienza è fondamentale per poterla soppiantare. Un’abitudine di fatto è un “solco neurale” che si è creato nel nostro cervello, proprio come succedeva quando i dischi in vinile venivano incisi. Quello di cui abbiamo bisogno è di riscrivere il solco, incidendone uno più profondo. Alcune persone hanno le risorse per riuscirci da sole, altre hanno bisogno di aiuto e talvolta essere affiancati da un coach può rivelarsi la scelta vincente.
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