Sembra scontato ed è davvero così: la gradualità funziona!
(altro…)Autore: Luca Scarantino
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F come…Futuro!
Tutti noi abbiamo dei sogni e non esiste persona al mondo che non ne abbia.
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Ma è proprio necessario?
Ultimamente si assiste a un vero e proprio boom di vendite di alimenti senza #glutine.
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E come… Energia!
Quando hai deciso di cambiare qualcosa nella tua vita e hai fatto il primo passo (ti ricordi che ne abbiamo parlato la scorsa volta?) (altro…)
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D come…Decisione!
Quando decidi che qualcosa deve cambiare nella tua vita, fallo e basta! Prendi la tua decisione con… decisione!
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C come…Credenze
Le cose in cui crediamo, insieme alle abitudini, hanno un’enorme influenza su come vediamo e interpretiamo la realtà. Le nostre scelte e il modo in cui viviamo, infatti, dipendono dall’idea che ci siamo fatti sul mondo che ci circonda. Da quando siamo molto piccoli veniamo condizionati da innumerevoli fattori che ci porteranno a credere o non credere a determinate cose. Nel momento poi in cui una credenza si rafforza, spesso diventa una convinzione. Quando siamo convinti di qualcosa tenderemo a trovare conferme di quanto siamo certi di quella cosa, spesso ignorando gli indizi che invece smonterebbero la convinzione, e questo processo non farà altro che rinforzare ulteriormente la nostra posizione. Pensa per un attimo alle cose di cui tu sei stato convinto nella tua vita: sicuramente ce ne sono alcune che si sono rivelate assolutamente vere con il senno di poi, mentre per qualcun’altra vale il contrario. Ad esempio pensa a quella volta in cui eri convinto che non ce l’avresti mai fatta, ma poi, incredibilmente, ci sei riuscito con tuo grande stupore… Quante volte abbiamo sentito dire “no, non ce la farò mai”, “non riuscirò mai a dimagrire”, “sono di costituzione robusta”, “ho il metabolismo lento”, “ma tanto poi ingrasso di nuovo” e così via. Sono tutte credenze negative che giocano contro. Ford, il fondatore della famosa casa automobilistica americana, diceva: “Sia che tu pensi di farcela o di non farcela, probabilmente avrai ragione in entrambi i casi”.
Rifletti un momento sulle tue credenze e convinzioni, e cerca di capire se sono utili oppure se ti guidano in una direzione sbagliata. -
B come … Bisogno
Ti è capitato di conoscere persone che sono a dieta da una vita senza risultati apprezzabili? Magari sono le stesse persone che sono riuscite a ottenere grandi risultati nella vita professionale o privata, ma che quando si siedono a tavola non riescono proprio a frenare il loro incontrollabile bisogno di mangiare molto o malamente.
Come mai accade questo? Fondamentalmente ci sono due fattori in gioco: il primo è l’abitudine , il secondo è quel bisogno primario atavico, estremamente radicato nel nostro codice genetico, che ci spinge a fare incetta di cibo esattamente come facevano i nostri antenati nella preistoria che non potevano contare come noi sulla disponibilità continuativa.
Ovviamente da allora le condizioni sono radicalmente cambiate: è cambiata la nostra dieta tipo, sono cambiate le condizioni di vita e questo meccanismo che era funzionale un tempo, oggi finisce per ripercuotersi sulla nostra salute e sulla nostra linea.
Come fare quindi per estirpare una cattiva abitudine e per frenare quel bisogno incontrollabile di cibo?
Continua a seguire la nostra rubrica e troverai risposte e spunti interessanti. -
Un giardino da coltivare
Sono ormai poche le persone che pensano all’intestino come a un luogo di transito e tutt’ al più di assorbimento per qualche nutriente e niente più. La maggior parte di noi sa che è un vero e proprio organo da cui dipende la salute di tutto l’organismo che risente degli equilibri e dell’efficienza della flora microbica. E’ lei a garantire l’integrità della mucosa intestinale, a costituire una barriera per le specie patogene, a favorire i processi digestivi e l’assorbimento, a modulare alcuni componenti del sistema immunitario intestinale, a produrre sostanze come l’acido butirrico che sembra proteggere dal tumore, ecc. Insomma, questi microrganismi che vivono in simbiosi con noi, sono oggi sempre più studiati e sembrano riservarci continue sorprese. Lo ha verificato recentemente una ricercatrice italiana, Giada De Palma, coautrice di uno studio pubblicato recentemente su Science Translational Medicine in cui viene dimostrata la diretta connessione tra il microbiota intestinale e il cervello. In pratica i ricercatori hanno trasferito in topolini sani la flora batterica di alcuni soggetti affetti da sindrome dell’intestino irritabile che implica dolori e diarrea alternata a costipazione, il tutto accompagnato spesso da ansia cronica o depressione. Hanno osservato che nei riceventi si è sviluppato lo stesso stato intestinale e comportamentale dei donatori, diversamente da quanto osservato in un altro gruppo a cui è stato trapiantato un microbiota sano. Non si tratta di una semplice associazione ma di una reale prova di interconnessione in individui affetti da sindrome dell’intestino irritabile. Secondo gli autori, questi risultati potrebbero aprire nuove prospettive di utilizzo dei probiotici (fermenti lattici) che potrebbero rivelarsi utili non solo per migliorare la funzionalità intestinale in questi pazienti ma anche le componenti comportamentali associate. Visto che il microbiota intestinale può influenzare il cervello, i ricercatori pensano di esplorare la possibilità di interferenza di questi microrganismi con problemi cerebrali come l’autismo, il Parkinson e la sclerosi multipla. Naturalmente la strada sarà lunga e laboriosa, ma vale la pena percorrerla per avere altre utili sorprese.
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A come…Abitudine
Pensa alla tua giornata tipo e a quante cose sei abituato a fare. Le abitudini permeano la vita quotidiana di tutti noi, e vanno dai gesti più semplici come ad esempio lavarsi i denti, alle azioni più complesse, come ad esempio guidare la macchina meccanicamente senza quasi rendersene conto. Le abitudini non sono altro che dei programmi che servono per farci risparmiare energia. Pensa ad esempio se ogni volta che guidi la tua auto, dovessi fare attenzione a tutta la sequenza di azioni da compiere, come avveniva quando hai imparato a guidare. Per fortuna, grazie all’apprendimento, il nostro cervello mette il pilota automatico e libera spazio per altri pensieri o azioni. Sotto questo punto di vista le abitudini sono un meccanismo funzionale, ma alle volte ci gioca contro. Sappiamo bene come un’abitudine sbagliata sia difficile da eliminare. Questo accade perché nel nostro cervello si crea una particolare sequenza chimica chiamata solco neurale .
Come fare allora per estirpare un’abitudine negativa e sostituirla con una positiva? Continua a seguire l’angolo del Coach e troverai la risposta a questa domanda.by Luca Scarantino – Affluence Coach
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Corri che ti passa!!!
Lo sapevamo già che correre fa bene al cuore e alla salute. Uno studio recente ci dice che questo esercizio fisico addirittura incide sull’espressione dei geni per la riparazione del DNA del tessuto cardiaco già dopo una singola seduta. I ricercatori l’hanno osservato sui topolini ma spiegano che i risultati sono estendibili all’uomo perché negli esseri umani questi geni sono regolati in modo simile. In pratica, il controllato stress provocato dal movimento sovra regola i geni che costantemente si occupano di correggere i normali danni strutturali del DNA. Così viene limitata la possibilità di trasmettere informazioni alterate alla cellula e si esercita un effetto protettivo sul cuore. Per salvaguardare la salute del nostro cuore è un’ottima notizia che potrebbe rafforzare la convinzione dell’importanza dell’esercizio fisico costante e adeguato ad ogni singolo individuo in base alle sue condizioni e caratteristiche.