[vc_row parallax_background=”” video_background=”” overlay=”” overlay_color=”#ffffff” i_select=”” i_bg_color=”#ffffff” i_color=”#21c2f8″ a_select=”” a_bg_color=”#ffffff” css=”.vc_custom_1440751830446{margin-top: -50px !important;}”][vc_column width=”1/1″ animation=””][vc_custom_heading text=”La Nuova Dieta Mediterranea” font_container=”tag:h2|font_size:48px|text_align:left” google_fonts=”font_family:Lato%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]La Dieta Mediterranea è l’alimentazione più adatta a garantire energia e salute. Persino l’UNESCO ha riconosciuto i suoi meriti conferendole il riconoscimento di “bene immateriale dell’umanità”. Questo è quanto continuiamo a sentir dire anche da alcuni nutrizionisti che in questo modo vogliono accreditare un metodo a noi Italiani molto familiare. Eppure, se guardiamo l’evidenza dei fatti, non potremmo essere così tranquilli visto che il sovrappeso e l’obesità sono in costante crescita e che le prospettive di salute dei nostri figli e nipoti non sembrano rosee nei confronti di patologie croniche che potrebbero peggiorare le condizioni di salute e accorciare la loro vita.
Tuttavia la Dieta Mediterranea è davvero eccellente in tanti aspetti. Commette però un grave errore che determina le nostre attuali condizioni epidemiologiche e i gravi rischi a cui ci esponiamo: consente troppi carboidrati che addirittura vengono percepiti come alimenti innocui. Invece innocui non sono se usati in eccesso. Quindi un po’ servono, ma troppi no. Oltretutto creano fame e dipendenza se utilizzati senza le doverose riserve che già la Zona italiana ha evidenziato, condivise tra l’altro dai più importanti istituti di ricerca mondiali come l’Harvard Medical School.
Correggendo questo aspetto determinante per il nostro benessere, possiamo usufruire di tutti gli aspetti positivi della Dieta Mediterranea, anche perché possiamo contare sulla nostra cultura evidenziata dall’UNESCO che non è entrato nel merito nutrizionale, come qualcuno vorrebbe far credere, ma si è limitato ad apprezzare le nostre abitudini, per esempio nel scegliere alimenti freschi, nel cucinare anziché ad usare piatti pronti, ecc. Ha quindi esortato a mantenere il più possibile le nostre vecchie tradizioni e i mestieri che rischiano di andare persi, per conservare un patrimonio culturale di cui andare veramente fieri e che può essere molto utile alla nostra salute.
Su queste basi e in sintonia con le preziose indicazioni della Zona italiana, la Nuova Dieta Mediterranea ha lo scopo innanzitutto di rendere consapevoli gli Italiani delle nostre reali possibilità, insegnando nel contempo a utilizzare gli alimenti a nostra disposizione senza rinunciare a nulla, se non ai cibi veramente dannosi per la salute come gli oli di semi e la margarina. In questo modo potremo contare su un’alimentazione che sfrutta al meglio sia le attuali conoscenze scientifiche, sia i nostri cibi ricchi di preziosi nutrienti.
Guardiamo la differenza che c’è tra gli Italiani e gli Americani in termini sia di forma fisica, sia di salute: noi stiamo senz’altro meglio. Grazie sicuramente alla nostra Dieta Mediterranea che attraverso l’uso abbondante e disinvolto di frutta, verdura, olio extra vergine d’oliva ecc. ci permette di assumere elementi nutrizionali utilissimi per la nostra salute, a dispetto dei danni provocati dall’eccesso dei carboidrati raffinati, cioè privati di ogni componente pregiata. Noi quindi non risentiamo dell’insieme di più errori alimentari come succede agli Americani maggiormente esposti ai rischi dei troppi carboidrati e della mancata protezione svolta dagli elementi presenti nella verdura e nella frutta.
Verrebbe allora da chiedersi se vale la pena mettersi in gioco dal punto di vista nutrizionale, vista la nostra condizione che dopotutto non è così compromessa. La risposta sta nei nostri dati epidemiologici purtroppo in costante peggioramento e visto che oggi abbiamo la fortuna di conoscere gli effetti del cibo sull’organismo molto meglio di un tempo, perché non sfruttare al 100% le attuali conoscenze per incrementare ulteriormente le nostre preziose prerogative mediterranee? Oltretutto una nuovissima scienza che si chiama epigenetica ci dice che gli alimenti lasciano sui geni una specie di impronta che si trasmette ai figli, coinvolgendoli così in un destino che potrebbe essere ben peggiore del nostro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]